Storia della grotta di Vilenica, la grotta turistica più antica d'Europa
L'uso antropico della grotta di Vilenica inizia probabilmente con la formazione delle sue sale sotterranee nella preistoria; come dimostra la ceramica calcolitica trovata nella parte anteriore della grotta. A quel tempo, la grotta era molto probabilmente usata come riparo o alloggio temporaneo. Ad oggi però sono stati trovati solo manufatti individuali e non sono stati effettuati scavi archeologici adeguati per confermare tali ipotesi.
Le prime visite turistiche registrate risalgono al 1633, il che rende la grotta di Vilenica la più antica grotta turistica in Europa. Fu allora che il conte Benvenut Petazzi concesse la caverna come feudo alla parrocchia di Corgnale (Lokev), concordando che i guadagni sarebbero stati spartiti tra lui e la parrocchia. Visto che da allora si pagava un biglietto, si ritiene che, da quel momento, la grotta di Vilenica sia diventata una grotta turistica. Nel 1809 fu eretta una porta all'ingresso della grotta e la gestione della grotta fu affidata interamente alla parrocchia di Corgnale (Lokev). Verso la metà del XIX secolo, la grotta era ritenuta la grotta più grande, più bella e più visitata dell'Altopiano del Carso. La sua bellezza, la vicinanza alla tratta commerciale Vienna-Trieste e la scuderie di Lipizza hanno giocato un ruolo fondamentale nella popolarità delle grotte.
Molti poeti e scrittori hanno elogiato l'abbondanza delle concrezioni tra cui Giuseppe Compagnioni di Lugo con il poema "La Grotta di Vileniza" (1795) e Francesco Trevisani con il poema "La Grotta di Vileniza detta di Corgniale" (1802).
Le più antiche mappe conservate della grotta risalgono al XVIII secolo: lo schizzo di J. A. Nagel del 1748 e un disegno dall’atlante di Mollo. Entrambe sono in realtà più disegni che mappe adeguate. La più antica mappa vera a propria può essere considerata un acquerello del 1818, dipinto da Vicenti, che misura 77 x 50 cm. Accanto alla mappa si trovano un’immagine delle concrezioni e il percorso con i visitatori. Una descrizione manoscritta della grotta con la firma dell'autore adornano la parte superiore. Si presume che la mappa non sia mai stata presentata pubblicamente a causa della nuova scoperta delle grotte di Postumia.
La scoperta nelle Grotte di Postumia è stata anche la ragione principale per cui la Grotta di Vilenica ha iniziato lentamente a svanire nel dimenticatoio. Nel 1836 la comunità di Lokev smise di mostrare la grotta e lasciò l'intera gestione della grotta al locandiere locale, Anton Muha. La Società Alpina delle Giulie - Sezione di Trieste, una società alpinistica triestina, ha gestito la grotta dal 1886 fino alla fine della seconda guerra mondiale e dal 1963 in poi la Società di speleologia di Sesana (Jamarsko društvo Sežana) è stata responsabile della grotta.
Quando gli speleologi della Società di speleologia di Sesana arrivarono, la grotta era in condizioni pessime. Le infrastrutture all'interno della grotta erano in degrado e una parte della scala era stata portata via dall'acqua lasciando depositi e sporcizia. Gli speleologi iniziarono a lavorare nella grotta intorno alla metà del 1962, pur senza i mezzi necessari. Lavoravano volontariamente come e quando potevano a turni nel loro tempo libero. In circa 2000 ore di volontariato, gli speleologi hanno messo in sicurezza le aree esposte, riparato le scale pesantemente danneggiate, sostituito quelle mancanti, e ripulito e, in alcuni punti, ritracciato il percorso. Membri di altre società speleologiche (Postojna, Logatec, Idrija, Rakek, Železničar, Novo mesto, Lubiana), giovani della ditta Iskra di Sežana e giovani locali di Corgnale e Sesana hanno contribuito occasionalmente e il 19 maggio 1963 la grotta è riaperta per visitatori. La cerimonia di apertura si è svolta in occasione della celebrazione del Giorno della Gioventù.
Negli anni seguenti fu costruito un piccolo capannone di legno (2,8 x 3,2 m) da usare come deposito per attrezzi e attrezzature speleologiche necessari per il lavoro degli speleologi all'interno e intorno alla grotta. Nel corso degli anni, i membri della società hanno eseguito la manutenzione delle infrastrutture della grotta, in particolare il mantenimento dei percorsi, l'elettrificazione della grotta e la costruzione di scale e corrimani. I membri hanno impiegato circa 150 ore di lavoro nel 1964 e circa 400 ore di lavoro nel 1966 per l'illuminazione della grotta e il mantenimento del percorso. Prima che l'elettrificazione della caverna fosse completata, era necessario utilizzare un generatore diesel. A metà degli anni settanta, gli speleologi installarono i cavi elettrici nella grotta, perfezionarono il cablaggio elettrico, ripararono il percorso e i corrimani, comprarono un generatore e iniziarono a costruire la casa dello speleologo, che fu completata nel 1975.
Il periodo tra il 1984 e il 1990 ha portato molti miglioramenti alla grotta e all'area che la circonda: il corrimano che porta dall'ingresso alla Sala da ballo è stato completato; in alcune parti della grotta è stato aggiunto un nuovo corrimano; il cavo di alimentazione che portava dalla casa dello speleologo alla Sala da ballo è stato sostituito; il palco e la pista da ballo nella Sala da ballo sono stati parzialmente riparati; alcuni dei proiettori sono stati sostituiti; l'impianto elettrico della grotta è stato rielaborato in modo che la grotta possa essere illuminata a segmenti; la casa dello speleologo vide alcune modifiche; sono stati installati impianti idraulici ed elettrici; sono state erette sculture (l'autore è Marko Pogačnik); sono state create schede informative; il terreno circostante è stato ripulito.
Nel 1993 è stato aggiunto il tetto alla casa dello speleologo. Nel 1995 si è deciso di sistemare i parcheggi, costruire servizi igienici e un pozzo nero a causa del crescente numero di visitatori. Ancora oggi, la manutenzione, in particolare il lavoro legato alla casa dello speleologo, le riparazioni al sentiero e ai corrimani, l'elettrificazione della grotta e il paesaggio, sono ancora necessari ed eseguiti dai membri della Società speleologica di Sežana.
Fonti:
Grom, S. 1963. "Vilenica pri Lokvi. Ob njeni ponovni otvoritvi 19. maja 1963. "Naše jame 5: 49-52.
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